Bentornati a questo appuntamento con le mie opinioni letterarie. Oggi parliamo di un libro fantasy con la "f" maiuscola: il mago di Earthsea o noto anche soltanto come il Mago. E' un romanzo della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin, forse non troppo nota in Italia(ditemi la vostra), che fonde le dinamiche fantasy con quelle della psicologia e della psicanalisi. Come? direte voi, per scoprirlo ve ne consiglio la lettura poiché ha tantissimi pregi, che vi elencherò di seguito e, non essendo un tomo enorme tutto si svolge dentro un basso numero di pagine, circa duecentoquaranta, può essere una lettura veloce e coinvolgente. Il libro l'ho trovato quasi per caso in una biblioteca dell'appennino dove vivo e, seppur, avessi già udito il cognome Le Guin durante gli anni universitari non avevo mai approfondito uno dei suoi libri a tema fantastico. A differenza di altri scrittori di questo genere, Ursula riesce a descrivere un mondo reale con toni naif al limite dell'onirico che mostrano un'intera vita in modo molto scorrevole, melato quasi fosse una ballata medioevale o una canzone. Questo non toglie che le parti oscure o i lati cupi del romanzo non siano qualcosa che vi lascerà l'amaro in bocca e una certa sensazione di disagio e malessere. Proprio questa è una delle prime caratteristiche positive del romanzo; la scrittrice racconta il classico viaggio dell'eroe, un mago per l'appunto, diviso in due flussi paralleli che si fondono durante le sue riflessioni sugli accadimenti. Il primo è quello delle sue esperienze di vita nel concreto: viaggi, battaglie, scoperte. Il secondo flusso è quello psicologico simbolico, sacrale della vita del personaggio stesso. E cosa c'è di strano? Penserete; in tutti i fantasy ci può essere una meta-lettura in questo senso. Certo, ma in questa la lettura non dovete applicare una meta-narrazione c'è già, incastonata nel libro e intessuta nella trama. Con ciò voglio dirvi che la parte psicologica e simbolica avrà una parte importante negli avvenimenti del racconto e che il personaggio stesso pur essendo un mago si interroga sulla sua percezione delle cose. Un secondo lato positivo che ho scorto tra le pagine di questo capolavoro è stata la semplicità della storia e della struttura del mondo fantastico stesso che, a mia grande meraviglia, gli ha instillato una enorme dose di realismo. Non troverete troppi esseri fantastici, lingue artificiose, tradizioni mistiche o, complicate società dalla politica ingarbugliata. Nel mago di Earthsea vivrete in mappamondo dominato dal mare dove le isole sono regni e le tradizioni sono il riflesso del mare stesso: scure e torbide o limpide e tranquille. Altro punto di forza è stato l'identificazione con il protagonista. Ursula riesce a scrivere in maniera talmente intima che il personaggio vi si incollerà addosso. Non dico che sia una legge universale ma sicuramente il suo cammino è simile a quello di tutte quelle persone che incontrando difficoltà nella vita sviluppano sempre più il proprio lato riflessivo-attivo. Ultimi due punti di forza sono stati: il finale con la sua, seppur semplice, conclusione, che proprio per questa natura intrinseca di ingenuità naif riesce ad essere una conclusione coi fiocchi e strutturalmente valida poiché rimanda ad una morale realistica e assiomatica, che è il secondo ed ultimo punto di forza di questo scritto e, cioè, che molto spesso, durante la vita, le banalità interiori sono le più difficili da cogliere e raccogliere. Come ogni opinione, per giustizia devo descrivervi anche l'unico, a mio avviso, "difetto" di questo romanzo: la focalizzazione degli eventi. Se per alcuni capitoli questa è stata magistrale e quasi struggente in altri la scrittrice ha scelto di enfatizzare l'azione abbandonando le spiegazioni e le dinamiche del mondo di Earthsea. Il risultato è stato abbastanza confuso e di difficile comprensibilità per quanto, vi possa garantire, ci abbia messo tutto l'impegno possibile. Quindi, a parte qualche macchia indecifrabile l'ho trovato un libro fantasy ottimo sia per gli adulti che per le fasce d'età più giovani. Una morale che cresce durante tutta la lettura e che nella sua semplicità sconcerta e che, sempre secondo me è un romanzo unico di cui vorrò approfondire le dinamiche nei romanzi successivi e di cui avrei voluto scrivere poiché la pennellata naif mi ha incantato e strabiliato allo stesso tempo. PUNTEGGIO
Il mago: 10/10
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AutoreSono uno scrittore trentaseienne, per ora indipendente, appassionato di fantascienza, horror, thriller e fantasy che vuole scrivere le proprie storie attraverso il media più antico dell'umanità. Archivip.IVA: 04098000369 |